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Questa è la sua storia...

La storia dei gatti Norvegesi delle Foreste nasce molti secoli fa, quando le leggende nordiche già lo vedevano descritto nei racconti mitologici di cui è protagonista accanto alla dea Freya e al dio Thor.

 

Thor, il dio del tuono, durante i suoi vagabondaggi dovette superare una prova di forza che consisteva nel sollevare un gatto talmente grosso che solo grazie al suo esagerato vigore riuscì nell'impresa.

 

Invece la bellissima Freya, dea dell'amore e della fertilità, viaggiava sul suo carro d'oro elargendo abbondanza e prosperità, trainato da una coppia di gatti a pelo lungo maestosi e superbi.

Il Gatto Norvegese delle Foreste è conosciuto con tanti nomi, ma il suo nome originale “Norsk Skogkatt” viene dal Norvegese e significa: Norsk = Norvegese, Skog = Foresta, Katt = Gatto.

Si tratta di una delle razze più antiche e naturali conosciute, risalente all’epoca dei Vichinghi (790-1066).

I gatti accompagnavano i marinai durante le navigazioni per proteggere le stive dagli assalti dei topi. I Vichinghi, infatti, popolo marinaio per eccellenza, con la loro rete commerciale collegarono l’intero bacino mediterraneo, dall’Atlantico al Nord Europa. Da qui la possibilità che razze feline morfologicamente simili al norvegese si siano diffuse. Questa può essere la spiegazione del gran numero di gatti semiselvatici a pelo semilungo ritrovati “sulle rotte dei vichinghi”.

Per tanti secoli le grandi foreste scandinave sono state il luogo in cui la natura ha consentito e condizionato l’evoluzione di questa specie animale, il “NORSK SKOGKATT”, in un clima che alterna un inverno lungo anche otto mesi l’anno e con una temperatura intorno ai -20° a circa quattro mesi di primavera.

Ogni particolare morfologico del gatto norvegese è il risultato della selezione naturale e dell’adattamento alle difficili condizioni climatiche.

La lotta per la sopravvivenza al clima così rigido ha privilegiato i soggetti non solo più forti e agili, ma anche più furbi e intelligenti.

Nosy-be's Angels Arabel

Il Gatto Norvegese delle Foreste

Gattidelfreddo Thun

La prima descrizione di questa razza risale al 1599 quando un naturalista, il frate danese Peter Claus Friis, che visse a lungo in Norvegia, definì tre categorie di lince: la lince-lupo, la lince-volpe e la lince-gatto.

Quest’ultima classe plausibilmente indicava proprio i progenitori del nostro gatto delle Foreste Norvegesi.

 

Più vicino ai nostri giorni, intorno al 1930 alcuni allevatori Scandinavi si interessarono attivamente a questo felino

autoctono e iniziarono un allevamento con l’obiettivo di salvaguardare l’originalità della specie.

Nel 1943, in piena seconda guerra mondiale, fu pubblicato in Norvegia un libro intitolato "I gatti, animali selvatici e amici domestici" degli autori Reidar e Lund sull'allevamento del Gatto Norvegese delle Foreste. Il libro suscitò molto interesse per la sorte del gatto nazionale: in esso si trattavano le basi per l'allevamento del norvegese!

Negli anni successivi gli appassionati cercarono soggetti assolutamente puri poiché questo era il loro obiettivo per la salvezza della razza contro l’incombente pericolo d’estinzione causata dall’estensione delle città e dalla diffusione di gatti a pelo corto.

NuvoleNordiche Amy

La prima coppia di norvegesi puri fu trovata negli anni ’70. Si chiamavano Pippa e Truls e furono i primi ad essere iscritti nel libro delle origini in Norvegia.

Nel 1977 arrivò il riconoscimento ufficiale da parte della Federazione Internazionale Felina (F.I.Fe)

Negli anni ’80 il norvegese delle foreste venne importato in Italia.

Gattidelfreddo Thun
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